"La musica, la più astratta delle arti, ci avvicina al divino."
(estratto da una chiacchierata con ChatGPT)
La musica non rappresenta direttamente il mondo fisico. Non descrive oggetti, persone o paesaggi, ma esprime emozioni, concetti e stati d'animo attraverso il suono puro. Questo la rende intrinsecamente astratta, perché dipende interamente dalle reazioni soggettive e dalle interpretazioni dell'ascoltatore. Ogni persona può percepire la stessa composizione musicale in modi molto diversi, senza un significato "corretto" o universalmente riconosciuto.
Anche se l'arte visiva astratta, come la pittura di artisti come Kandinsky o Mondrian, spesso viene in mente quando si parla di astrazione, la musica raggiunge un livello di astrazione ancora più elevato. In questo senso, la musica supera anche le arti visive astratte nella sua capacità di trascendere le forme riconoscibili, portando l'astrazione a un livello più profondo.
La musica, con la sua capacità di evocare emozioni profonde, di toccare l'anima senza l'uso di parole, e di creare una connessione tra l'individuo e qualcosa di più grande, può essere vista come un'esperienza mistica. È un linguaggio universale che trascende le barriere culturali, linguistiche e persino temporali, parlando direttamente al cuore.
Nella tradizione religiosa e spirituale, la musica è spesso utilizzata come mezzo per connettersi al sacro: dai canti gregoriani nelle chiese, ai mantra nelle pratiche orientali, fino ai cori gospel nelle chiese afroamericane. Questi esempi mostrano come la musica possa fungere da ponte tra l'umano e il divino.
Inoltre, l'idea che la musica possa avvicinarci a Dio si ritrova anche in filosofie e religioni che vedono la creazione e l'armonia musicale come riflesso di un ordine cosmico superiore, un'idea che si trova in teorie filosofiche come la "musica delle sfere" di Pitagora, che considerava la musica come un'espressione delle proporzioni matematiche dell'universo.
Quindi, sì, si può dire che la musica è uno dei fenomeni che più può avvicinarci a Dio, proprio per la sua natura astratta, emozionale e universale.