giovedì 6 novembre 2008

tRe giorni immersi nei 60

Sento che la vita in qualche modo è + impo.
Sento che i rumori sono più pregnanti;
sento i pensieri più pressanti.

Sento i miei passi, sento le pause, faccio caso a ciò che mi si dice...

Riesco sul serio a mettermi in discussione/Vorrei una dilatazione temporale per godere del morbido sapore che hanno i gesti compiuti con cognizione di causa.

Vorrei stringere un patto col mio futuro anteriore; vorrei dirgli: "cosa cazzo c'entri tu! Io so il mio futuro, so cosa voglio! Lasciami libero!"

...è passato.

giovedì 25 settembre 2008

IL MIO CAMMINO

Il mio cammino non sono le strade che calpesto
ma un succedersi di intuizioni nella mia testona grossa.

martedì 2 settembre 2008

so stato a los angeles, le machine, io maià!

ventotto agosto duemilaeotto il giro del mondo, il castello è troppo stretto. troppo!

bisogna fare il giro del mondo e vivere mesi e mesi in luoghi che sono altro. siamo piccoli esseri, insignificanti nella Natura immensa. abbiamo pochissime possibilità di salvezza. una di queste è la conoscenza di noi stessi e della nostra essenza. questa si può fare solo con la conoscenza dell'uomo delle razze dei pensieri dei modi di fare. si può fare amando la varietà e respirando gli scenari possibili. solo alla fine potrò trarre conclusioni adesso non ne so un cazzo.

imbruttirsi in questa strettezza da giovani è uno spreco del Dono che abbiamo. sia dio o il caso, abbiamo una missione da compiere per giustificare la Vita. nessuno nega le origini, anche perchè, la nostra origine qual'è? io non l'ho ancora capito, ma di certo non è nella logica del produci-accumula-consuma-crepa a cui tutti questi esseri che ci circondano credono. poveri! fanno veramente pena. la california non sarà un luogo rivelatore, ma da quel viaggio ho capito che qui si perde tempo.

quindi senza essere sognatore voglio cercare di proseguire il mio breve percorso nel miglior modo possibile, che è lontano da qui. che è diverso da qui. non è noia questa, perchè potrei non annoiarmi per anni e anni... ma è uno spreco e non lo accetto. non chiedo di trovare il senso della vita, non chiedo la beatitudine. ma voglio provarci, capito rassegnàti? menti che si auto-annebbiano e auto-annientano sperando nel quieto vivere, nell'immortalità, nel caldo oblio di una falsa sicurezza. e la realtà non è questa. la ricchezza cos'è? l'agio il privilegio? che stronzate! la cultura cos'è? il benessere? che idiozie, che spreco di vite. gente già morta che abusa del tempo che ha in modi assurdi.

è molto difficile evadere da questa assurda gabbia aperta. in cui siamo falsamente indotti a pensare di essere liberi. molto, molto difficile.

un giorno potrei finire di partorire questi pensieri, ed essere inglobato nella macchina, troppo occupato ad ingrossare lo strato di nulla. uccidetemi se accade.

buhuhuahahahahhhhhhh!!

w l f

by luka aka ciuchi

...
..
.

sabato 12 luglio 2008

Introduzione Motivazione

Il Prof. Stephen Maas nell'introduzione al suo libro “Nonlinear Microwave Circuits” dice: “The engineers who design a nonlinear circuit will get very little help from conventional sources, because most textbook networks theory is based on an assumption of linearity; he usually “tweaks” the circuit empirically (sometimes successfully sometimes not, for no clear reason) to make it work”; l'ing. Federico Alimenti, relatore della presente tesi, nell'introdurre il seminario su Cadence ci disse: “la progettazione su silicio alle RF è complessa; la teoria non fornisce una metodologia di progetto precisa, non ci sono regole ben definite, quindi la si può assimilare ad un'arte, un atto creativo”. Queste furono delle motivazioni più che sufficienti ad indurmi con entusiasmo ad intraprendere ed approfondire la mia conoscenza sui mixer gli oggetti non lineari per eccellenza.
Oggetto di questa tesi è dunque la progettazione di un mixer pensato per l'utilizzo sul sistema radar di controllo del traffico già presentato in [1] in tecnologia discreta. Dopo un primo capitolo di illustrazione dei mixer, si passa alla presentazione, nel secondo capitolo, delle problematiche di progetto connesse al presente lavoro, da cui emerge chiaramente che ogni scelta risulta dal compromesso, o trade-off, tra due (se non più) esigenze opposte. Un compromesso è stato anche, se mi si concede la similitudine con la mia personale esperienza, quello tra il poter dare ampio respiro temporale all'appassionante percorso di lavoro sulla presente tesi, approfondendo e portando a termine tutti gli aspetti del flusso progettuale, e l'esigenza contingente di passare oltre nel mio percorso di vita.
Nel terzo capitolo si illustra il software utilizzato per le simulazioni, ADS di Agilent; dopo un piccolo tutorial introduttivo sui rudimenti del programma, vi si trova una spiegazione approfondita sull'uso di Harmonic Balance, lo strumento che più ho adoperato. Il capitolo quattro illustra i risultati delle scelte progettuali fatte e delle simulazioni, presentando infine un confronto con altri lavori simili.

[1] F. Alimenti, F. Placentino, A. Battistini, G. Tasselli, W. Bernardini, P. Mezzanotte, D. Rascio, V. Palazzari, S. Leone, A. Scarponi, N. Porzi, M: Comez, L. Roselli, “A Low-Cost 24GHz Doppler Radar Sensor for Traffic Monitoring Implemented in Standard Discrete-Component Technology, IEEE Radar Conference EuRad 2007, pp. 162-165.

mercoledì 11 giugno 2008

suggestions, ovvero: la rivoluzione a 40 euro

mi piace la vita che ha condotto hugh everett, il padre di mark leader degli eels. mi piace il pacifismo e mi piacciono i film di guerra. mi piace studiare il secondo conflitto mondiale che è stato terribilmente fantastico. mi piacciono le rivoluzioni, le rivoluzioni! rage, rage e ancora rage! ancora rage against the machine! raga! against the machine! che cazzo volete, succede! nel booklet del live all'olympic auditorium di los angeles ci sta scritto che quel cd/dvd documenta l'ultimo concerto di de la rocha e (in tutti i sensi) compagni (in tutti i sensi!), ed è datato settembre duemila... BUGIA! cattivi! ci volevate fare uno scherzone eh! va bene siete perdonati, di qui a tre giorni suonerete a modena, quindi siete perdonati!
saranno invecchiati? beh sì, sicuramente zach non avrà la grinta di dieci anni fa, lo so. ho visto su youtube i video di coachella 2007 e non ce l'ha. comunque sono loro ed io li amo. amo anche chris cornell. quando canta billie jean di michael jackson è divino. invece gli audioslave non sono stati un cazzo di che; bravissimi per carità ma è bene che siano finiti. devo confessare che all'uscita del primo loro disco sono stato abbastanza entusiasta, ma io sono di facili entusiasmi si sa... fuoco di paglia... brucia i ricordi la fiamma illuminerà il futuro, dal diario di alice, una ragazzina che sognava di jim morrison. venice beach, riuscirò ad esserci questa estate? se vivrò vedrò e soprattutto saprò, se ci andrò.
"on the road again", kerouac. "omero, iliade rivisitata" di baricco. "doppio sogno a sfondo sessuale" di schnitzler. "il ritratto decadente di dorian gray" e "il principe è felice e altre storie" by oscar wilde!

martedì 22 aprile 2008

older

mannaggia devo diventare grande. sapevo che sarebbe successo! eh va bè! questa è la fine, è l'inizio della fine... cieli neri, oscuri pensieri. sfuggevole è il senso di tutto ciò. è finita l'epoca dell'immortalità, è finita l'epoca eterea... inizia la materia. inizia la decomposizione. inizia l'accumulo di scarti, l'inutile rincorsa, la fuga, il tuffo nel vuoto, il ritorno alla polvere. inizia la bellezza esteriore quando non c'è più e la bruttezza interiore quando si potrebbe risplendere! inizia l'egoismo quando non ve ne è bisogno alcuno. inizia la rincorsa ad accaparrarsi i posti migliori per trovarsi soli... è molto probabile che pioverà per sempre. credo che butterò tutto quello che ho archiviato, credo che annullerò i ricordi. credo di essere fortunato, credo che la vita sia un caso di studio molto interessante. credo ancora nonostante tutto, e non smetterò, che l'amore e la musica ci salveranno.

martedì 8 aprile 2008

conclusione

Ho raggiunto una importante conclusione. Che ci sono dei complementari, che ci sono delle occorrenze ripetute. Che non ci stiamo inventando un cazzo, in poche parole. Che non riusciamo a capire il nesso perché siamo posizionati male nella filiera della conoscenza e osserviamo i dettagli errati. Siamo delle minuscole esistenze romantiche. Romantici, un pullulare di romantici che non si rassegnano e non lo faranno mai. Dolore e musica rock. Siamo dei vecchi romantici che soffrono e mirano al rock... Rock come stile di vita, l'unico giusto. Rock come filosofia, rock come religione!
Siamo completi ormai, la teoria è pronta: l'uomo è un
• vecchio
• confuso
• romantico
• sofferente
• rocker

E ho detto tutto.

mon amour, godano

MARLENE KUNTZ - CANTO
dall'album UNO

Sto perdendoti...
(e quando accadrà
il demonio del grande rammarico
il mio girovagare dovrà
fuggire ovunque,
inseguito dalla colpa)

Di quel che sciupai
ben più sciuperò,
fra i timori e l'inettitudine,
e a ogni persa occasione o viltà
la tua fine in me
crescerà come un'onta.

Canto il bene che ti vorrei,
chiuso dalle catene
di un'incomprensibile prigione che mi opprime.

Canto il nulla che prenderai
dalle folli mie pene,
e non mi è di consolazione sapere
che son figlie anch'esse di te.

Stai guardandomi...
Ti sento... Lo sai?
Ma non serve a farti raggiungere
da un afflato di umanità.
E apatia ti dò,
anelando alla dolcezza.

sabato 5 aprile 2008

mai più

2 staffe un piede rientro così tardi ormai da secoli non ricordo se ho smesso di ricordare per la paura della troppa realtà mentre il divagare diventa sistema come una marea eternamente nuovo e immobile.

ottengo molto di meglio se scanzono il dono primario. ottengo molto di meglio se faccio di testa mia e di palo in frasca immediato.

ottengo molto di meglio se evito di sfruttare al massimo la possibilità di infinite possibilità e tuffarsi! tanto di più non si può chiedere al meglio e massimamente meno al maglio.

oggettistica di ferro battuto battuta all'asta per milioni di fantasie contorte creazione di un cervello collettivo che divaga mentre solo pochi sanno la via e la tengono distratta da suoni onomatopeici che unica soluzione danno alla vita!

prefazione all'epilogo può solo essere una stretta di vite regolate da pochi innocenti signori della terra, strana, orrida, unicamente simile alle altre meticolose riproduzioni di una intuizione divina.

scendere scendere scendere mai più

sabato 23 febbraio 2008

...

Vuoi *****mi?
Fa come vuoi, it's up to you!

.scegli.

My show goes on... preferisci proseguire s**** di me?

...io ce la ***** fare, e tu?

lunedì 21 gennaio 2008

il tempo di Douglas

Fin da bambino Douglas aveva avuto una concezione del tempo tutta sua; aveva intuito, benché innocente essere pre-puberale, che il succedersi degli eventi non è così necessario come lo si intende comunemente, con la oggettività e ineluttabilità che tanto vengono date per scontate. Aveva maturato la quasi convinzione che la prospettiva da cui si osserva il fluire degli accadimenti umani, è totalmente soggettiva, dipende ed è condizionata dalla mente dell’osservatore; il tempo esisteva, pensava Douglas, perché lui esisteva, e sicuramente il suo personale tempo era molto diverso dal tempo di altre persone. Ogni persona doveva avere il suo tempo personale, senza possibilità di esistenza di un tempo assoluto. Senza una intelligenza che pensa il tempo, esso non può esistere. Ma è altresì impossibile che più intelligenze si uniformino nella stessa convenzione/convinzione del tempo. Secondo la filosofia del piccolo Douglas, quindi, è assurdo che esistano gli orologi e il calendario, o quantomeno dannoso per i singoli esseri che si costringono in scansioni che oltraggiano la loro personale ed unica “lancetta” mentale.

Con molta sofferenza Douglas ha vissuto la sua vita cercando di tener fede alle sue convinzioni, evitando di entrare nella logica puramente occidentale in cui era immerso, secondo la quale un tempo immutabile governa la felicità di tutti secondo leggi che però sono fatte da uomini: “non può essere giusto”- ha sempre pensato negli anni- “è un assurdo in termini!”

Inevitabilmente però Douglas ha dovuto fare i conti con una società, con dei colleghi umani e con delle convenzioni, con leggi e tradizioni che non prescindevano da ciò che lui tentava di combattere; inevitabilmente si è trovato in una situazione di conflitto, interiore da un lato e interpersonale dall’altro, che lo hanno messo in crisi, gli hanno addirittura fatto mettere in dubbio la sua stessa essenza! Assurdo e alienante. Ma Douglas non si è perso d’animo, ha lottato ed è anche sceso a compromesso e adesso che è un uomo di trent’anni, forse è vicino al riconoscimento tutto suo personale, di aver fatto il bene per se, non mancando di rispetto a nessuno. Per quanto conti, lui comunque è molto soddisfatto.

martedì 8 gennaio 2008

oro

Prendo il treno a Perugia stazione di S.Anna, inusuale martedì di gennaio in questo nuovo anno che è il 2008. Sole, donne sole, un postino che stranamente prende il treno e un controllore molto giovane. Per me influenza e dubbi. Il dotto che collega l’orecchio sinistro al naso è fuori servizio a causa di molto muco; l’università è un pensiero astratto così come il Matlab. Attenzione! Una piccola ragazza molto carina con un viso dell’est si alza e fa quello che avrei voluto fare io: chiude il finestrino! Le sorrido, bisbiglia qualcosa… Non mi interessa, spero che si segga e sparisca presto; lo fa. Livelli di testosterone bassi questo oggi, ho solo voglia di dormire e farmi passare questo mal di testa. Ponte san Giovanni, la meta è lontana; per fortuna non ci sono stupidi studenti delle superiori che tornano a casa e vociano. Sale una donnona con due tacchi fortissimi, ogni passo uno sconquasso: si siede e sparisce. Big Jim trova una montagna d’oro. Dei bambini in lontananza credono di capirci qualcosa ma sbagliano; sale un anziano nero e si siede qui vicino. Inizia la tormenta, il vagabondo e Big Jim si ritrovano nella stessa capanna perduta tra i vortici di neve del grande Nord. Sale una matta, sembra una gattara matta, per fortuna si siede e sparisce anche lei. L’anziano nero parla al telefono con una voce nasale e in una lingua africana mista a francese; ha delle scarpe enormi da trekking ed è tozzo. C’è un terzo uomo nella capanna ed è cattivo; i tre sono nel mezzo del nulla in una capanna che li protegge dalla tormenta e non hanno cibo; c’è anche un cane con loro. Cielo terso, villa rinascimentale restaurata; la campagna umbra nasconde dei tesori. Il giovane controllore non mi caga. Graffiti sulle mura della stazione di… Una brava signora si alza, la segue l’anziano nero, credo stiano per scendere alla stazione di… Da un’altra carrozza esce uno sciame di bambocci che vanno a casa e presumibilmente non hanno granché di cui preoccuparsi. Hanno fame, si tira a sorte per chi esce nella tormenta in cerca di cibo: tocca all’uomo cattivo che si veste e parte col cane. Gli altri due restano e mangiano una scarpa. Ponte Pattoli, voci di adolescenti e uno strano marchingegno. Sale trafelata una ragazza mulatta, può sembrare sudamericana, invece in mano tiene un libro con scritte arabe, sarà marocchina a questo punto. Si è seduta esattamente dove prima stava l’anziano nero, qualche nesso cabalistico? Campi arati, proprio un bel cielo, finalmente il giovane controllore mi caga e mi buca il foglietto mentre la superstrada corre parallela a questo treno da poco, da poco, e laggiù, oltre i bordi della valle, sul colle che ne segna il confine, una pacifica abbazia rassicura gli stanchi viandanti. Dopo alcune scorribande, l’uomo cattivo giunge proprio alla montagna d’oro di Big Jim ed inizia a depredarla. Gli altri due intanto uccidono un orso, lo mangiano e si disperdono, essendo finita la tormenta. Pierantonio. Sale una ragazza italiana, che fra poco chiameremo signora visto che sfiora i quaranta. Mentre il vagabondo raggiunge una città sorta dall’oggi al domani in mezzo alla neve del grande Nord per opera dei cercatori d’oro, Big Jim torna di corsa alla sua montagna d’oro e vi trova l’uomo cattivo che si appropria indebitamente delle sue pepite: nasce una violenta colluttazione e Big Jim cade stordito da una palata sulla nuca, sara morto? L’uomo cattivo si allontana ma la legge di natura questa volta coincide con la giustizia umana e lo uccide in una frana tremenda che lo inghiotte. Oddio! La gattara impazzita si alza e barcolla e fa per uscire, la seguono la marocchina e la ragazza-signora e anche un omone spuntato da sotto. A sorpresa invece dobbiamo scendere tutti, a Umbertide si cambia treno; va bene facciamo sta cosa, mi siedo allo stesso posto in corrispondenza però questo è più bello, e dalle mie parti si siede la donnona. Ponte sul Tevere con sole riflesso bella visione. Il vagabondo in città si innamora della bella di turno e si fidanzeranno dopo varie peripezie tra cui una memorabile danza dei panini a capodanno e la sconfitta del dongiovanni, anch’esso di turno. Starnutisco un quintale di muco sulla mano che pulisco sui calzoni.

venerdì 4 gennaio 2008

remember when you were young!

Influenza. "Flaming creatures" di Jack Smith. Piccola borghesia. Sushi. Telefonate indesiderate. Perdita di tempo. Spreco di denaro. Molti bei seni. Contatto usurato. Sentiero impervio, insofferenza. What do you want from me? Scarso interesse. Rabbia repressa. Voglia di nuovo. Gabbie mentali. Gabbiani che volano basso e non si muovono. Ancora seno. Due belle tettine all'insù. Un bel ragazzo. Un bel corpo di ragazza. Amicizie. Menti interessanti. Interesse. Noia. Molta noia. Fuggire. Odiare. Amare. Morbosità. Apparenza. Incesto. Conati di vomito. Diffusione. Filodiffusione. Tecnologia. Logica. Heavy metal. Riscatto. Protagonismo. Aiuti umanitari. Un film che fa riflettere. Le piccole cose. Ti amo. Giocare online. Paura. Amici. Risolvo. Tra due, nessuna delle due. Sarò un uomo. Scegliere di morire. Abusare. Applauso. Comicità. Invito. Ore liete. Calcolo. Calcolatrice. Inculare. Scopare. Fare un 69. Leccare le fica. Baci. "Shine on you crazy diamond" dei Pink Floyd.