lunedì 21 gennaio 2008

il tempo di Douglas

Fin da bambino Douglas aveva avuto una concezione del tempo tutta sua; aveva intuito, benché innocente essere pre-puberale, che il succedersi degli eventi non è così necessario come lo si intende comunemente, con la oggettività e ineluttabilità che tanto vengono date per scontate. Aveva maturato la quasi convinzione che la prospettiva da cui si osserva il fluire degli accadimenti umani, è totalmente soggettiva, dipende ed è condizionata dalla mente dell’osservatore; il tempo esisteva, pensava Douglas, perché lui esisteva, e sicuramente il suo personale tempo era molto diverso dal tempo di altre persone. Ogni persona doveva avere il suo tempo personale, senza possibilità di esistenza di un tempo assoluto. Senza una intelligenza che pensa il tempo, esso non può esistere. Ma è altresì impossibile che più intelligenze si uniformino nella stessa convenzione/convinzione del tempo. Secondo la filosofia del piccolo Douglas, quindi, è assurdo che esistano gli orologi e il calendario, o quantomeno dannoso per i singoli esseri che si costringono in scansioni che oltraggiano la loro personale ed unica “lancetta” mentale.

Con molta sofferenza Douglas ha vissuto la sua vita cercando di tener fede alle sue convinzioni, evitando di entrare nella logica puramente occidentale in cui era immerso, secondo la quale un tempo immutabile governa la felicità di tutti secondo leggi che però sono fatte da uomini: “non può essere giusto”- ha sempre pensato negli anni- “è un assurdo in termini!”

Inevitabilmente però Douglas ha dovuto fare i conti con una società, con dei colleghi umani e con delle convenzioni, con leggi e tradizioni che non prescindevano da ciò che lui tentava di combattere; inevitabilmente si è trovato in una situazione di conflitto, interiore da un lato e interpersonale dall’altro, che lo hanno messo in crisi, gli hanno addirittura fatto mettere in dubbio la sua stessa essenza! Assurdo e alienante. Ma Douglas non si è perso d’animo, ha lottato ed è anche sceso a compromesso e adesso che è un uomo di trent’anni, forse è vicino al riconoscimento tutto suo personale, di aver fatto il bene per se, non mancando di rispetto a nessuno. Per quanto conti, lui comunque è molto soddisfatto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu