giovedì 7 agosto 2003

madrid

la sveglia del mio cellulare. che cazzo... sono disteso per terra, il naso su un sudicio tappeto... oddio. calma un attimo. oggi è il mio compleanno. Toni! sveglia!
-mmmph....
-sveglia stronzo! oggi compio un quarto di secolo!
mentre si sveglia ripenso agli ultimi tre/quattro giorni... dopo aver trascorso sessanta ore in ospedale, la notizia finale della morte di Nicola ci aveva lasciati abbastanza indifferenti... eravamo partiti senza salutare nessuno e alle sette di sera eravamo a Madrid... un’ora dopo, il quarto bicchiere, un superalcolico tipo sambuca, è l’ultima cosa che ricordo: io e Toni in quel bar. poi buio pesto.

adesso siamo in casa di Gianluca, il nostro amico che insegna italiano agli spagnoli. come ci siamo arrivati, non so. quel che vedo è che ci siamo buttati per terra e abbiam dormito vestiti usando il bagaglio come cuscino...
-....aaaaaaaaaaaaaaa!
vomito per terra....sto meglio... vedo tutto benissimo, a parte un certo alone tipico del risveglio… Cazzo! Ho dormito ancora con le lenti incollate agli occhi! Toni non si muove da quella innaturale posizione prona con il braccio sinistro tutto attorcigliato sulla testa (o era il destro?).
-sveglia bastardo! è il mio compleanno!!
-mmm... ma dove siamo?
-a casa di Gianluca.

Venticinque minuti dopo, soli in casa di altri senza saperne il motivo, siamo lì che tiriamo la coca di Saragozza sul tavolino di legno... primo pomeriggio, caldo boia, dove saranno andati Gianluca e Grazia, quel pezzo di fica della sua ragazza? meglio non saperlo. guarda che disastro, vomito e caos... vado al cesso oh mio dio!!! chi cazzo ha cacato nella vasca da bagno? siamo stati noi? dove cazzo sono quei due? silenzio. altro tiro di coca, del resto oggi è festa.
-andiamocene prima che tornino!
bella idea del cazzo, ma comunque l’unica cosa da fare. vuoi forse affrontarli? chiederemo scusa a Gianluca quando sarà il momento. bene. teliamo. si, ma la macchina dov’è? usciamo fuori, caos totale. siamo lungo una grossa strada trafficatissima, potrebbe essere ovunque! aspetta... il vago ricordo di una piazzetta... eccola! la macchina dovrebbe essere proprio là!
infatti.

ok, Ora dobbiamo solo salire a prendere i bagagli e fuggire via velocemente. rifacciamo le scale, tre piani spagnoli, e... sorpresona!
-ma sei stronzo!
sì, ero stato proprio stronzo a non bloccare la porta d’ingresso con lo zerbino, ad esempio. ovviamente non avevamo le chiavi di casa. le chiavi della macchina e i bagagli erano invece dentro, al sicuro fino al ritorno di Gianluca. di passare dalla finestra od altre acrobazie del genere non ci sfiorò nemmeno l’idea. vorrà dire che ce ne andremo in giro per la città, abbiamo il cellulare. ci chiamerà.

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