lunedì 4 agosto 2003

Tramontava il sole

Tramontava il sole del primo giorno di agosto e noi eravamo sulla carrettiera per Saragozza, la luce del sole cadente dritta sul parabrezza sozzo di terra strisciata da tergicristalli usurati che non si vedeva un cazzo, avevo sonno, guidavo un po’ a zigzag preso da una specie di trance mista a commozione per la bellezza della vista offuscata e della vita mia e di Toni, eravamo arrivati a dispetto di ogni previsione, puzzavamo come cammelli marci che non parlano più… Il telefono di Toni squillò all’altezza di duecento chilometri dalla meta, in pieno delirio subcosciente:
-pronto!
Kike dall’Italia ci comunicava che a Saragozza era tutto pronto per il nostro arrivo. Non troppi chilometri dopo il telefono squillò di nuovo, era mr. Cian, l’avvocato cinese di Kike che ci diceva: “Se vi portano dentro non dite una parola a nessuno, chiamate me. Ma fate in modo che non vi portino dentro, perché prima di permettervi di chiamarmi ve lo avranno già messo nel culo; e vi fotteranno di nuovo dopo la chiamata, prima del mio arrivo. Se non siete attenti quegli stronzi vi fottono! Comunque benvenuti in Spagna, vi stiamo aspettando!”

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